Rocca Bruno

Italia Piemonte Barbaresco

La famiglia Rocca iniziò ad acquistare vigneti nel celebre Cru Rabajà a Barbaresco negli anni ’50, smarcandosi gradualmente dalla mezzadria che era la consuetudine all’epoca.

Bruno intraprese inizialmente la carriera di addetto al marketing presso l’impresa dolciaria Ferrero di Alba. Quando il padre Francesco scomparse nel 1978, Bruno decise di prendere le redini dell’azienda ed iniziare ad imbottigliare il vino prodotto con la propria uva, smettendo di conferirla alla cooperativa locale.

La proprietà si estende su quindici ettari dislocati tra il Cru Rabajà nel comune di Barbaresco, che dà vita al Barbaresco Rabajà ed al Dolcetto d’Alba, e vari appezzamenti nei migliori Cru di Neive, dove insieme al Nebbiolo da Barbaresco sono coltivati Barbera e Chardonnay. Tre ettari ulteriori sono stati acquistati a Vaglio Serra, nell’Astigiano, terra d’elezione per il Barbera.

La conduzione dei vigneti è improntata alla sostenibilità, con eliminazione di concimi chimici ed antiparassitari ed impianto di leguminose tra i filari.

Lo stile di vinificazione risente di un continuo lavoro di ricerca volto alla massima qualità possibile di un vino che sia espressione del grande territorio da cui nasce e della persona che, con le proprie mani, lo produce.

La sperimentazione riguarda strumenti e metodi di vinificazione ed affinamento. Bruno non ama essere definito ‘modernista’ per la concentrazione che ricerca nei suoi vini e l’uso di legni piccoli francesi. “Ho un mio stile personale, all'inizio non fu compreso e di conseguenza criticato. Ma ho tenuto duro e continuato imperterrito sulla mia strada. Produco poche bottiglie e chi beve il mio vino è ormai un affezionato. Basta non tradirlo ed il successo è garantito”, sostiene lui, “è facilissimo”.

Lista dei vini

Al momento i vini di Rocca Bruno sono terminati

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