Conterno Giacomo

La massima espressione più pura del Barolo la si può trovare in bottiglie che portano il nome di Giacomo Conterno. In realtà, esse rappresentano l'ideale di Barolo tradizionale: ricco, potente, di gran struttura e in grado di affinare per lungo tempo in bottiglia. Questi vini maestosi discendono da un’eredità colossale, che attraversa tre generazioni di Conterno: Giacomo, Giovanni e Roberto – passandosi il testimone di padre in figlio. Sia Giovanni, che si è costruito la reputazione di più grande tra tutti i produttori di Barolo, e ora il figlio di talento, Roberto, hanno continuato l'importante lavoro del patriarca Giacomo. 

Ma per quanto, per citare Roberto Conterno, i vini appartengano alle generazioni che l'hanno preceduta, il tempo più emozionante per Giacomo Conterno può benissimo essere quello moderno. Dopo tutto, Roberto beneficia della saggezza di non solo di suo nonno, ma del suo leggendario padre, Giovanni, al cui fianco ha lavorato in cantina per 15 anni. E Roberto ha dimostrato che non solo condivide il genio di suo padre, ma anche la sua ardente devozione alla tradizione ed alla storia.

Il primo Barolo, il gioiello della corona dei Conterno, il Monfortino, non è solo probabilmente il più grande; è stato anche il primo Barolo prodotto in quello che venne poi inteso come lo stile classico. Nel momento in cui il nonno di Roberto, Giacomo, servì nell’esercito durante nella prima guerra mondiale, il Barolo era generalmente venduto sia in botte che in damigiane, stando a significare di essere un vino da bere giovane. Ma quando Giacomo tornò dalla guerra, decise di creare un Barolo con immenso potenziale di invecchiamento. Il suo primo vino fu un Barolo Riserva 1920, e ben presto adottò il nome Monfortino in onore del suo villaggio natale Monforte d'Alba. Per i successivi 54 anni, Giacomo - e poi il figlio Giovanni - produsse il Barolo più o meno nello stesso modo. Sono stati prodotti due differenti Barolo, sempre da uve acquistate, la cui distinzione principale è la tecnica di fermentazione e il tempo di maturazione in botte.

Gemelli in vetta. Sia il mitico Monfortino che il glorioso Cascina Francia nascono dalla stessa filosofia e, dal 1978, provengono esclusivamente dalla stessa vigna (Cascina Francia). Ma ci sono molte differenze fondamentali, a partire dal vigneto, dove, in anni di qualità eccezionale, alcune uve vengono selezionate e destinate a diventare Monfortino. Successivamente, il Monfortino subisce una fermentazione non controllata, a temperature più elevate, per un periodo leggermente più lungo, dopo di che matura per un periodo maggiore in grandi botti di rovere, circa sette anni rispetto ai quattro del Cascina Francia. Questo invecchiamento più lungo del Monfortino, dice Roberto, è una conseguenza della straordinaria struttura, potenza e concentrazione del vino.

Al Monfortino 2004 e 2010 è stato assegnato il punteggio di 100/100 da Wine Advocate.