Voerzio Roberto

Italia Piemonte La Morra

I Barolo di Roberto Voerzio sono tra i vini più ricchi, profondi e dalla bellissima trama tra tutti quelli che il lettore si troverà di fronte.

Roberto Voerzio aveva una chiara idea dei vini che voleva fare fin dall’inizio, ma iniziò la sua produzione più tardi rispetto alla maggior parte dei suoi coetanei perché ha trascorso i primi anni di lavoro a fianco del fratello Gianni prima di compiere il passo di mettersi in proprio nel 1987.

Nel corso degli anni, Roberto ha acquistato appezzamenti nei migliori vigneti di La Morra, assicurandosi un assortimento dei migliori Cru, cosa che solo pochi vignaioli possono vantare.

Nonostante tutti i suoi successi, Voerzio rimane un persona essenzialmente semplice, con i piedi per terra ed uno sforzo continuo per migliorare, il che è raro, anche in Piemonte.

Oggi Voerzio produce ben sette barolo da singolo vigneto.

La sua ricerca maniacale riguarda tutti gli aspetti della produzione; i suoi vini vengono imbottigliati solo quando lui ne è completamente soddisfatto, è quindi rara l'annata in cui tutti e sette i Barolo vengono messi in commercio.

Un grande Barbera proviene dal vigneto Pozzo nella frazione Annunziata di La Morra, realizzato con le stesse rigorose basse rese del Barolo; vini più accessibili tra cui un Dolcetto, un Barbera ed un Langhe Nebbiolo completano la gamma.

Anche se viene spesso confuso con i produttori di Barolo della scuola ‘moderna’, Voerzio prende grande ispirazione dai maestri della scuola tradizionale, tra cui Bruno Giacosa, Giovanni Conterno e Beppe Rinaldi, tutti gli uomini di cui lui parla con il massimo rispetto e ammirazione.

Voerzio è conosciuto soprattutto per il suo quasi fanatismo nel perseguire rese basse, il che contraddistingue i suoi Barolo ed è la ragione fondamentale per cui le sue prime annate prodotte sono rimaste ottime fino ai nostri giorni, una qualità condivisa da molti dei suoi vini, anche nelle annate minori.

Venti anni fa l'idea di vendemmia verde era ancora qualcosa di troppo ‘spinto’ in Piemonte, una regione agricola povera, dove l’eliminare grappoli d'uva dalla pianta era visto come l'equivalente di buttare via il denaro.  Roberto era diversamente convinto e seguì il suo istinto perseguendo un approccio radicale di basse rese.

Voerzio rimuove grappoli interi dalle sue piante, al punto che il passaggio tra i suoi filari è letteralmente disseminato di uva. I grappoli che rimangono sono meticolosamente regolati, eliminandone gli acini verso il fondo ed ai lati, dove si ritiene che vi siano i tannini più astringenti.

La tipica forma triangolare del grappolo di Nebbiolo si trasforma in qualcosa di più piccolo e rotondeggiante, abbattendo le rese fino ad un livello precedentemente mai visto in Piemonte.

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Roberto Voerzio, un monumento all'individualità - (di Burt Anderson)

Quando Roberto Voerzio fondò la sua azienda a La Morra, nel 1986, i produttori di vino Barolo erano impegnati in quello che è stato spesso dipinto come un conflitto fra tradizionalisti e modernisti, sostenitori della vecchia scuola e della nuova.

Ma Roberto, cresciuto in una famiglia di vignaioli, era troppo occupato con i suoi vigneti e vini per schierarsi, seguendo invece il suo senso di individualità nell'impiegare le pratiche e le tecniche che hanno preso il meglio di entrambe le scuole.

Roberto è andato avanti per la sua strada sin dall'inizio, acquisendo gradualmente appezzamenti di Barolo, Barbera e Dolcetto sui ripidi pendii delle colline delle Langhe e coltivandoli con il rigoroso rispetto per la natura che è alla base della sua filosofia di fare il vino.

I suoi venti ettari di vigneti includono siti che furono notati già in passato per lo straordinario Barolo che da essi proviene, come Brunate e Cerequio, più un certo numero di appezzamenti meno noti che ha personalmente elevato a livelli tali che al di là delle Alpi verrebbero riconosciuti come Grand Cru.

Come Roberto ammette, non ci sono segreti del suo successo, nemmeno tocchi magici, solo duro lavoro e perseveranza nella coltivazione della vite con una determinazione che sarebbe considerata fanatica se non fosse per il suo eterno umorismo giovanile ed i suoi modi disinvolti.

Nei vigneti da Barolo, con densità che va da 6000 a 8000 piante per ettaro, Roberto raccoglie da 500 a 700 grammi di uva per ceppo, tra le rese più basse che si trovano in nessun luogo, per vini di straordinaria statura e personalità.

I vigneti sono curati senza l'utilizzo di concimi chimici, diserbanti o altri prodotti che interferiscono con il normale ciclo vegetativo. La fermentazione avviene con lieviti naturali e, dopo la fermentazione malolattica spontanea, la maturazione avviene in botti di rovere prima dell’imbottigliamento senza filtrazione.

Eppure Roberto rifiuta di etichettare i suoi vini come biologici o biodinamici, sottolineando, col suo modo ironico, che tutti i produttori onesti dovrebbero rispettare la natura senza farne un elemento di distinzione.

Voerzio ha costruito la reputazione del Barolo proveniente dai Cru La Serra, Sarmassa e Rocche dell'Annunziata Torriglione, aggiungendo lustro a Cerequio e Brunate.

Il suo Barolo Riserva Vecchie Viti dei Capalot e delle Brunate viene imbottigliato solo in formato magnum e messo in vendita dieci anni dopo la vendemmia, come lo sono gli altri Barolo nelle migliori annate.

Roberto produce anche un fine Dolcetto d’Alba Priavino ed il Barbera d'Alba Cerreto. Ma il vino che forse gli piace di più bere è il Barbera Vigneto Pozzo dell'Annunziata.

Lo imbottiglia in magnum ed ha un prezzo da grande Barolo, perché, lui ammette, “non ho alcuna fretta di venderlo. A dire il vero, spero che per una volta avrò un paio di bottiglie rimaste, per godermele nella mia vecchiaia”. 

Ognuno dei vini di Voerzio è contraddistinto da una sua etichetta illustrata con caricature simili ad un cartone animato di persone in vigneto, in vivaci colori pastello che sembrano deridere la sobrietà convenzionale di tante etichette di vini. Caratteristiche che dimostrano l’individualità che distingue così fortemente Roberto Voerzio dai suoi contemporanei.

Lista dei vini

Al momento i vini di Voerzio Roberto sono terminati

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