Mascarello Giuseppe

La cantina Giuseppe Mascarello vanta una ricca storia, che risale al 1881, quando Giuseppe Mascarello acquistò il suo primo appezzamento di terreno a Monforte. Il figlio Maurizio acquistò nel 1904 la tenuta Monprivato, che resta il nucleo delle proprietà della famiglia.

Dopo aver trascorso molti anni lavorando presso la tenuta con il padre, Giuseppe II, Mauro Mascarello ha prodotto i suoi primi vini nel 1967. Nel 1970 Mauro cominciò a vinificare separatamente le uve dai suoi vari vigneti. Anche se Mascarello definisce il decennio tra il 1968 e il 1977 come quello in cui sperimentò varie tecniche di vinificazione, oggi i vini sono realizzati in maniera molto tradizionale. “Non ci sono molti di noi tradizionalisti ancora in giro” scherza Mascarello.

Mascarello produsse artigianalmente nel 1967 il proprio Barolo come aveva fatto suo padre prima di lui, unendo l’uva proveniente da tre vigneti: Monprivato, Villero e Bussia Soprana. La sapienza aveva sempre portato a credere che i Barolo più completi e complessi fossero quelli che combinavano uve provenienti da vari siti.
Alcuni vigneti sono da sempre noti per le loro particolari note olfattive, altri per i sentori fruttati ed altri lotti ancora sono molto apprezzati per gli elementi che apportano alla struttura dei vini. Ma Mascarello desiderava qualcosa di più. Voleva fare un Barolo da un singolo vigneto, e riteneva che la sua vigna Monprivato fosse uno di quei rari appezzamenti che potessero esprimere da soli tutte le sfaccettature del Nebbiolo. Ci sono voluti alcuni anni perché si convincesse, ma poi Giuseppe Mascarello finalmente cedette e lasciò che il figlio Mauro facesse un Barolo da singolo vigneto nel 1970. Diede anche a Mauro un prezioso consiglio nel portarlo a scegliere l’uva migliore nella vigna Monprivato. Se Mauro era assolutamente deciso a fare questo vino, Mascarello pensò, tanto valeva usare la parcella nel cuore del vigneto piantata con il raro clone Michet, noto per dare vini di straordinaria potenza, ricchezza e longevità.

Il vigneto Monprivato, che si trova a Castiglione Falletto, è uno dei più grandi Cru Monopole in Piemonte. La famiglia Mascarello è proprietaria dell’appezzamento, che misura poco più di sei ettari, da oltre 100 anni. All'interno del Monprivato c'era sempre stata una porzione di filari speciale da cui Mascarello sperava di produrre una riserva. A metà degli anni 1980 Mascarello ha iniziato una ricerca che lo avrebbe impegnato per più di quattro anni nell’individuare i migliori e più adatti cloni della varietà Michet da impiantare nella vigna. La parcella è stata definitivamente ripiantata nel 1988 e Mascarello chiamò il nuovo vino Cà d’Morissio (casa di Maurizio), in onore del nonno.

Nessuno dei due Mascarello avrebbe mai potuto prevedere quanto successo ebbe Mauro. Il Barolo Monprivato 1970 si è rivelato essere l'archetipo per due vini; la moderna filosofia del singolo vigneto per il Barolo Monprivato così come il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio da clone Michet in purezza, un vino prodotto solo nel 1993 dopo 23 anni di ricerca, che in realtà risale a viti che suo nonno aveva piantato più di 70 anni prima. Per ragioni che non sono del tutto chiare, dopo il 1970, il Monprivato da solo clone Michet non è stato più prodotto fino al 1993. Questa degustazione copriva tutto i Monprivato da Michet più una serie di altri vini di riferimento per il Barolo, giusto per completare la gamma.