Al momento i vini di Passopisciaro sono terminati
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Otto anni dopo lo sbarco in Toscana, dove aveva fondato la Tenuta di Trinoro, Andrea Franchetti acquistò Passopisciaro (‘sentiero del pescatore’), un antico vigneto e una cantina, sulle pendici del Monte Etna.
Nella località di Castiglione, piantò sedici ettari di vigneti sul versante nord della montagna, ad un’altitudine che raggiunge il massimo a poco più di 1000 metri. E mentre le pendici laviche dell’Etna erano un letto caldo nel 1920, è solo negli ultimi dieci anni che i viticoltori hanno iniziato a rivalutare l'area come pronta per la produzione di vino di qualità.
Con antichi terrazzamenti e una lunga stagione di maturazione che si estende fino a novembre, il Monte Etna è un vulcano attivo con terreno ricco di lava minerale che porta grandi benefici ai due vitigni che qui prosperano: Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese. Dedicandosi al secondo dei due, Franchetti produsse inizialmente Passopisciaro, una miscela di 100% Nerello Mascalese da diverse Contrade (o Cru).
Nel 2009, Andrea introdusse altri cinque vini, tutti da singoli vigneti con differenti terreni ed altitudini. Sfruttando l’alta quota per ridurre le rese e il grado alcolico, Franchetti padroneggia a pieno il Nerello Mascalese, un vitigno autoctono siciliano che produce pallidi, magri, e delicati vini ‘del nord’ che ricordano il Pinot Nero.
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