Salon

Nessun’altra Maison in Champagne è così attenta ai vini che portano il suo nome. Dal 1911, quando la prima annata fu messa in vendita, in più di cent’anni sono emerse solo 36 annate dalle gloriose cantine in pietra Salon.

Salon si trova a Le Mesnil-sur-Oger nel cuore della Cote des Blancs. Salon è un ‘négociant manipulateur’, che quindi acquista le uve che vinifica, i cui vigneti da cui si rifornisce sono ubicati interamente nel comune. Tre ettari sono di proprietà dell’azienda stessa, noti come ‘il giardino di Salon’, a cui si aggiungono venti parcelle più piccole selezionate da Aimé Salon quando iniziò a produrre Champagne. Questi contratti di acquisto a lungo termine, stipulati con vari piccoli prprietari, sono rimasti immutati per decenni.

Le uve Chardonnay (Pinot Nero e Pinot Meunier non sono presenti) sono raccolte a mano e selezionate prima che entrino nel luogo dove sono pressate mediante una pressa tradizionale. La prima fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata; l’obiettivo è quello di mantenere un buon livello di acidità, di dar vita ad uno stile di Champagne fresco e vibrante, che non svolge la fermentazione malolattica (che è invece ammessa da Delamotte). Le bottiglie sono laboriosamente vagliate e sboccate a mano; ognuna subisce così una lavorazione minuziosamente accurata.

Le bottiglie sostano in cantina per un minimo di otto anni più altri sei/otto mesi prima della sboccatura, il che significa che il vino in cantina risale a dieci anni addietro. L’annata 1990 è stata messa sul mercato nel 2001, la 1996 nel 2006 e la 2002 nel 2014. Viene prodotta un’unica cuvée Salon, in quantità che varia dalle 6000 alle 10000 casse per annata, anche se per il 1990 il numero è inferiore alle 4000.

Ad oggi, settembre 2015, i millesimi ufficialmente dichiarati sono: 1921, 1925, 1928, 1934, 1937, 1942, 1943, 1946, 1947, 1948, 1949, 1951, 1953, 1955, 1956, 1959, 1961, 1964, 1966, 1969, 1971, 1973, 1976, 1979, 1982, 1983, 1988, 1985 (uscita dopo la 1988), 1990, 1995, 1996, ed in futuro 1997 e 1999.

In una regione ancora dominata dalla tradizione, Champagne Salon resta fissata sulla qualità, conservando fino ad oggi lo spirito del suo fondatore. Ogni bottiglia viene assaggiata prima di essere tappata per assicurarsi il massimo livello qualitativo. E Salon marcia ad un proprio personale ritmo. Le annate classiche delle altre più rinomate maison, come la 1975 e la 2002, non hanno soddisfatto i requisiti per Salon, mentre quella sostanzialmente mediocre del 1951 ha dato un classico Salon. Il 2008, che sarà in vendita tra una decina di anni, è stato dichiarato essere uno dei migliori di sempre da Didier Depond, direttore generale dell’azienda; data la piccola produzione e l’altissima qualità, sarà immesso sul mercato solo in magnum, la prima annata di Salon ad avere questo formato.

E’ sempre difficile stimare la qualità di un Salon nel suo primo periodo di vita perché è sempre ‘riservato’, schivo, così giovane e ‘rigido’ anche dopo aver trascorso dieci anni di attesa nelle buie cantine scavate nel gesso. Si deve estimare il suo potenziale, immaginare come questio adolescente sboccerà da adulto; misurare l’equilibrio, l’intensità degli aromi, la pienezza e la lunghezza del sorso.

Salon possiede un vantaggio cruciale rispetto agli altri Blanc de Blancs che sta nel suo perfetto terroir. Più ci rifletto e più trovo similitudini con Montrachet: la mineralità, l’equilibrio e la definizione, la necessità di attendere perché si riveli in tutta la sua complessità e le sue sfumature.

Il Salon 1996 è ritenuto essere uno dei più grandi Champagne mai prodotti. La fioriturà iniziò il 21 giugno, il solstizio d’estate, il che è ritenuto essere di buon auspicio in Champagne. Durante la calda estate le viti poterono contare su piogge intermittenti ed il suolo gessoso poroso per alleviare lo stress idrico. La raccolta iniziò il 23 settembre ed è avvenuta in ottime condizioni.