Domaine Denis Mortet

Fino alla sua morte, avvenuta il 30 gennaio 2006, Denis Mortet è stato uno dei più brillanti produttori della Borgogna. 

Alla nascita dell'azienda i vigneti posseduti occupavano un area di circa 1 ettaro ed erano di proprietà del padre di Denis Mortet, Charles. Charles non aveva però passione ed interesse per il mondo del vino e, per questo motivo ha lasciato che altre persone si occupassero dei suoi vigneti. Così è stato fino al 1977 quando, all'età di 21 anni, il figlio Denis ha deciso di iniziare a lavorare con lui. In realtà l'azienda prese forma soltanto nel 1982, quando anche il fratelo di Denis ha scelto di lavorare con lui. Fino a quell'anno infatti Denis si era impegnato ad aumentare le proprietà di famiglia con piccoli acquisti e, grazie a questo suo impegno, nel 1982 l'azienda era arrivata a possedere 8 ettari. Due anni dopo, nel 1984, iniziarono ad imbottigliare autonomamente. Lui stesso inoltre si era dato da fare per assicurarsi contratti su vigneti piuttosto vecchi ed era particolarmente orgoglioso di ciò.

Denis è stato un perfezionista incredibile e questa sua caratteristica è stata anche, a dire di alcuni, la sua rovina. 

Lo stesso produttore è stato allievo di Henri Jayer del quale Clive ha scritto: "Non si sarebbe potuta scrivere la storia della Borgogna senza di lui". Oltretutto Mortet sapeva esattamente quali erano i suoi obiettivi.

Mortet è stato un perfezionista anche in vigna dove, ad ogni passaggio, si assicurava che le uve potessero raggiungere il livello di maturazione ideale per la produzione del suo vino. Quì il suo obiettivo principale era creare vini che fossero piacevoli da bere sia da giovani che dopo qualche anno di maturazione.

Si può dire che fosse un fanatico: secondo lui vini di 25 anni potevano essere considerati giovani e guardava ai suoi vini come se fossero dei Gran Cru. Tutti i suoi rossi incontravano botti nuove in quercia francese; le sue vigne immacolate erano considerate la chiave della sua energia e della sua passione per il mondo vitivinicolo. Il talento che quest'uomo ha espresso nell'interpretare il terroir eccezionale in cui nascevano le sue uve può essere ritrovato in ogni suo vino, specialmente nelle annate più recenti.